Caltanissetta, operazione“Mare magnum”


La Polizia di Stato di Caltanissetta, in collaborazione con gli uomini del Reparto Prevenzione Crimine e delle Unità Cinofile della Questura di Palermo, ha sgominato un’associazione per delinquere finalizzata al traffico e spaccio di stupefacenti, dando esecuzione a 15 ordinanze di custodia cautelare, di cui 14 in carcere ed 1 ai domiciliari, emesse dal G.I.P. del Tribunale del luogo.

Tutti i soggetti sono accusati di aver fatto parte di una organizzazione criminale, specializzata nel traffico soprattutto di hashish, operante tra Palermo, Caltanissetta e la provincia di Agrigento.

L’indagine ha permesso di individuare: il canale di rifornimento; i soggetti coinvolti, dai fornitori ai consumatori finali; il ruolo di ogni singolo attore; l’entità della sostanza stupefacente commercializzata.

L’attività investigativa, condotta dai poliziotti nisseni insieme ai colleghi di Palermo e Agrigento, coordinata dalla DDA della locale Procura, si è divisa su due tronconi: il primo risalente al periodo 2009/2014 ed il secondo al periodo 2017/2018.

Nel corso delle indagini è emerso il ruolo di capo dell’associazione, assunto da uno dei componenti, il più vicino alla famiglia di cosa nostra nissena, il quale si era trasferito a Porto Empedocle (AG), integrandosi perfettamente nell’ambiente criminale del luogo tanto da usufruire di un appartamento della famiglia mafiosa locale.

Quest’ultimo, nonostante si fosse allontanato da Caltanissetta probabilmente perché messo sotto pressione dalle Forze dell’Ordine, continuava a mantenere saldi, grazie alla moglie, la gestione del traffico e lo spaccio di stupefacenti ed i rapporti con Palermo, sua città natale, dove coordinava e gestiva le varie forniture di droga destinate alle zone di Caltanissetta ed Agrigento.

In questo contesto, si inserisce a pieno titolo, il fratello del capo del sodalizio criminale, al quale veniva affidato il compito di reperire lo stupefacente a Palermo e di trasportarlo, direttamente in prima persona o mediante soggetti di volta in volta reclutati, alla città nissena.

In particolare, le indagini esperite permettevano di ricostruire una piramide che dall’alto impartiva istruzioni, ai gregari dislocati nel territorio al fine di rifornire di hashish e cocaina le strade di Caltanissetta.

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